SHINING SCULPTURES
A MIX OF SKY DUST AND HEARTH DIAMONDS
MVartindesign già nel nome denuncia la volontà e al tempo stesso l’appartenenza a più mondi contemporaneamente e a più mani quelle di Angelo Morucci e Mario Venturini. In un auspicabile superamento delle barriere, spesso artificiose, tra i diversi ambiti della creatività, ogni muro abbattuto, nel sentire comune ma anche nella filosofia personale di ogni singolo artista, è un passo verso un’arte totale che pervade gli spazi architettonici e del design e che, superando le distinzioni di tecnica, accomuna tutti gli artisti in un’unica grande categoria ma con tante momentanee o permanenti peculiarità. Se per citare qualche nome, Fabrizio Plessi diceva. come Michelangelo non poteva essere definito un marmista, io non sono definibile come videoartista, se Harry Bertoia passava, come tanti altri, dal design alla scultura, se Emilio Ambasz diceva che tra design e architettura è più una questione di scala progettuale, così in quest’ottica MV Art in Design si muove nel mondo dell’arte portando con sè le tecnologie avveniristiche del design.
Le forme inoltre non sono prodotte con una fusione ma sono scavate dal blocco di leghe speciali che ci parlano in particolare di un uso nella Formula Uno e nella produzione del design Aerospaziale. Da queste leghe nascono oggetti scultorei dalla lucentezza specchiante che interagisce con lo spazio e con l’osservatore, sculture dalle forme ardite impensabili da realizzare senza quella iperbolica tecnologia avveniristica, sono come pezzi di futuro caduti dal cielo sotto forma di polvere di stelle o meteorite, ma anche pezzi di passato, sotto forma di giganteschi diamanti di un’improbabile miniera nel cuore della terra. Queste sculture ci parlano di elementi primordiali ed irriducibili quali l’uomo e la donna, la natura a volte violata a volte incontaminata ed i suoi elementi, il cosmo e lo spazio nelle sue dimensioni siderali, ma anche di amore e di sentimenti.
Sono forme che non hanno un punto di vista privilegiato ma che tendono a trasformarsi al nostro sguardo con il cambiare della nostra visuale, quasi fossero contenitori di una realtà in continuo movimento ed evoluzione. Forme che raccontano e che sembrano non esaurire mai i temi da narrare. Sculture senza colore ma che assumono e restituiscono quasi fotograficamente i colori dello spazio in cui si trovano in un gioco di totale trasformismo che le porta a identificarsi con realtà sempre diverse in modo permeabile e seduttivo. Impossibili da catturare in una istantanea, come una bella donna dal sorriso inafferrabile e dalla gestualità continua, sono simboli del nostro presente al limite tra distruzione e costruzione da lanciare in un futuro che vorremo paradiso.